Roma, il piano casa dei movimenti per il diritto all’abitare: 5 nuove occupazioni

Oggi Roma ha visto la nascita di cinque nuove occupazioni, dando ancora una volta l’opportunità a centinaia di persone di avere una casa (riprendendosi alcune delle tante palazzine sfitte). Le azioni di questa mattina hanno portato all’immediato intervento da parte delle forze dell’ordine, che ha sgomberato violentemente tre occupazioni, caricando con forza gli occupanti in alcuni casi. La giornata odierna si conclude con un bilancio di 2 compagni in stato di fermo, portati via con la testa spaccata, e numerosi feriti. Dopo aver percorso in corteo la cittadella universitaria, in serata si è data vita ad un’assemblea a La Sapienza.

L’atteggiamento di oggi relativo agli sgomberi effettuati, è solo la messa in pratica di quello che è l’articolo 5 del nuovo piano casa del governo Renzi, in totale controcorrente con quella che vuole essere una reale soluzione all’emergenza abitativa. Sgomberi e manganelli non riusciranno a fermare la determinazione di chi chiede casa, reddito e dignità e la mobilitazione di sabato 12 aprile darà, ancora una volta, dimostrazione di questo.

Aggiornamento h.17.20: Lo sgombero a Ponte di Nona si è concluso. Davanti all’occupazione Neet Bloc poco fa si sono verificati attimi di tensione con la polizia che ha caricato le persone che difendevano l’occupazione. I ragazzi fermati durante lo sgombero dello studentato Godot sono invece stati rilasciati.

Aggiornamento h.16.20: E’ in corso lo sgombero a Ponte di Nona, gli occupanti sono seduti per terra tentando di resistere.

Aggiornamento h.16.00: A Ponte di Nona la polizia sfonda il portone. Gli occupanti salgono sul tetto per resistere e opporsi allo sgombero.

Aggiornamento h.15.50: I carabinieri antisommossa entrano nelle palazzine occupate di Ponte di Nona. Blindati in arrivo all’occupazione di Neet Bloc.

Aggiornamento h.15.30: Altri blindati in arrivo all’occupazione di Ponte di Nona. Accorrete sul posto.
Gli occupanti di Godot si muovono in corteo verso il Lucernario insieme alle persone giunte sul posto per portare la propria solidarietà.

A Roma sono in corso 5 nuove occupazioni per dare casa a famiglie, migranti studenti e studentesse. Mentre si registra il primo caso dell’applicazione dell’articolo 5 del decreto Lupi, il quale non è altro che un pacchetto edilizio che promuove la speculazione e attacca le occupazioni per emergenza abitativa, i movimenti per il diritto all’abitare danno una chiara risposta al governo Renzi riprendendosi le palazzine sfitte.

Da stamattina il progetto Degage ha occupato lo studentato Godot in via Cesalpino 12/14 per dare casa a giovanti studenti, precari e studenti lavoratori. Si tratta di uno stabile in zona universitaria, di proprietà di una società privata, comprato e rivenduto più volte, poi sequestrato e attualmente in stato di abbandono da più di cinque anni. Immediatamente sul posto si sono presentati uomini e blindati della polizia, i quali hanno proceduto con lo sgombero, manganellando gli studenti e le studentesse presenti all’interno dell’edificio. Due giovani erano saliti sul tetto per opporsi allo sgombero. Attualmente si ha notizia di due ragazzi arrestati, uno studente ferito e tutte le persone identificate. Le guardie stanno rimuovendo gli striscioni dal tetto, mentre per tutta la via si sentono cori e slogan in solidarietà alle occupazioni e per l’immediato rilascio degli arrestati. In un periodo di crisi, in cui la disoccupazione giovanile è al 42,3 per cento, e il governo Renzi impone ancora maggiore flessibilità e precarietà ai giovani che riescono ad affacciarsi sul mondo del lavoro, è evidente come quando si tenta di mettere in campo una soluzione ai problemi esistenti, la politica istituzionale sa solo esibire i muscoli. Gli occupanti però non si fanno intimidire e sono determinati a continuare le proprie battaglie, perciò per oggi pomeriggio è prevista un’assemblea pubblica al Lucernario alle ore 16 verso il 12 aprile perché la lotta non si arresta.

Circa 150 persone hanno occupato due palazzine in via Corti a Ponte di Nona, le quali erano abbandonate da tempo e ora sono confluite in un fondo immobiliare. Attualmente davanti agli edifici occupati ci sono digos, agenti e mezzi della polizia, ma gli occupanti sono determinati a resistere. Un presidio di solidarietà si è formato nelle vicinanze e continua a crescere.

Alla Montagnola circa 300 nuclei familiari (più di 700 persone) hanno preso casa in un enorme stabile di uffici in via Baldassarre Castiglione. L’edificio sfitto ormai da anni, era stato occupato e poi sgomberato per essere lasciato nuovamente al degrado. A Roma ci sono 245 mila case vuote, di cui 86 mila possedute da privati o da grandi società, mentre migliaia di persone sono senza un tetto e il governo Renzi non propone soluzioni reali per risolvere questo problema, dunque l’unica soluzione è occupare gli stabili fissi.

Un’altra occupazione si trova a Torre Spaccata, dove 80 famiglie, per un totale di 300 persone tra italiani e migranti. Non appena gli abitanti sono entrati nell’edificio, si è presentato agenti della sicurezza privata, ma gli occupanti hanno rivendicato l’azione e li hanno allontanati.

All’Ostiense, in via del via del Commercio 24, è nato il progetto Neet Bloc. Gli attivisti dell’Alexis Occupato hanno aperto questo nuovo spazio abitativo per giovani precari e disoccupati. Oggi alle ore 17 è programmata un’assemblea per presentarsi e immaginare un percorso collettivo per lo spazio.

Contro il Piano casa e Jobs Act ci vediamo a Roma il 12 aprile!